Il Teatro Massimo “Vincenzo Bellini” noi catanesi lo conosciamo bene. Su quella piazza, che porta lo stesso nome di questa magnifica costruzione, abbiamo passato più o meno tutti delle serate o delle giornate, a rimirare la sua facciata.
Ma qual è la sua storia?
Progettato originariamente dal grande architetto Andrea Scala nel 1870, la sua edificazione fu rimandata a causa delle difficoltà finanziarie in cui si trovava la città. Il Teatro vide finalmente la luce solo 17 anni dopo, nel 1887 sotto la guida dell’architetto milanese Carlo Sada. La sua inaugurazione risale al il 31 maggio 1890, data nella quale venne messa in scena la Norma, proprio una delle opere più famose del celebre compositore etneo, Vincenzo Bellini, al quale fu dedicato il Teatro più importante di Catania.
Nel corso della sua esistenza, che supera il secolo, questo meraviglioso edificio è stato sede di alcune esibizioni dei più grandi compositori e musicisti del Novecento ed ha visto rappresentati numerosi capolavori del teatro musicale. Tra le performance più celebri si ricordano, nel 1933 una edizione de La traviata con Mercedes Capsir e Lina Pagliughi, nel 1934 della Carmen con Gianna Pederzini, nel 1935 della Norma con Gina Cigna e nel 1941 della pucciniana Bohème con Mario Del Monaco.
Le Grandi Guerre dello scorso secolo ne determinarono la chiusura temporanea. Bisognò aspettare il 1944 per potere sentire di nuovo la musica risuonare nei suoi meravigliosi spazi.
Per due anni consecutivi, nel 1950 e nel 1951 vi si è esibita Maria Callas nella Norma e in un altro dei capolavori belliniani, I puritani. Risale al 1960 l’esibizione de Il cavaliere della Rosa di Richard Strauss e dello stesso anno ricordiamo anche la messa in scena di Giovanna d’Arco al Rogo di Honneger con Vittorio Gassman, trasmessa inoltre dalla RAI in televisione. Del decennio successivo citiamo l’Anna Bolena di Donizetti con Katia Ricciarelli, al suo debutto catanese e il Macbeth di Verdi con Olivia Stapp e Kostas Paskalis.
La struttura del Teatro Massimo è una totale celebrazione del barocco, ospita una ricca e prestigiosa orchestra di 105 elementi e un coro lirico di 84 elementi, tutti musicisti di chiara fama.
Arriva ad ospitare fino a 1200 posti nella sua sala, proclamata del tenore Beniamino Gigli la migliore al mondo per l’acustica.
Riccamente decorato al suo interno, il soffitto attira l’attenzione del pubblico facendolo emozionare grazie agli affreschi del pittore Ernesto Belland raffiguranti Bellini e le sue maggiori opere liriche, la “Norma”, la “Sonnabula”, il “Pirata” e i “Puritani.
Ogni anno si svolgono una stagione d’opera ed una stagione sinfonica e da camera.