Avete mai sentito parlare del Castagno dei Cento Cavalli? Magari vi sarà arrivata una voce secondo la quale si tratta di un albero enorme che da secoli “vive” sull’Etna, ma non sapete bene di cosa si tratta. O magari la storia la conoscere benissimo, anche meglio di noi.
In ogni caso oggi vi raccontiamo di questo gigante stupefacente che si trova a Sant’Alfio, sul versante orientale dell’Etna, in un’area del Parco Regionale dell’Etna. E’ sicuramente uno dei più grandi e più antichi d’Europa, se non addirittura il più antico e più grande in assoluto. Secondo gli esperti botanici la sua età potrebbe essere compresa tra i duemila e i quattromila anni. Per il comune di Sant’Alfio, che lo considera suo cittadino a tutti gli effetti, è diventato stemma e elemento identificativo.
Ma veniamo alle storie, vere o fantastiche, che si intrecciano con la vita di questo anziano verde. Nel corso dei secoli si è tramandata una leggenda secondo cui una Regina e il suo seguito, formato da un centinaio di dame e cavalieri, durante una battuta di caccia nei boschi dell’Etna, furono sorpresi da un violento temporale. La Regina, dame e cavalieri, non potendo rientrare, trovarono rifugio sotto la folta chioma dell’imponente castagno. Tutti trovarono riparo, cavalli compresi.
Le ipotesi su chi potesse essere la regina in questione sono varie: la più diffusa è legata a Giovanna I d’Angiò poiché pose fine alla cosiddetta guerra dei Novant’anni stipulando nel 1347 la pace di Catania. Tuttavia, nonostante sia indubbiamente l’ipotesi più gettonata, è stato dimostrato, in realtà, che lei non mise mai piede in Sicilia lasciando un alone di mistero su chi effettivamente fosse la regina della storia.
Sicuramente molti autori e poeti, quali Giuseppe Borrello, Giuseppe Villaroel e Carlo Parini, nel cantare la storia del castagno e della regina si sono ispirati alla leggenda.
Nel 1923 l’imponente albero venne incendiato e il tronco principale subì un ingente danno. Si dice che il fuoco sia stato appiccato da alcuni abitanti di Giarre infastiditi dall’autonomia amministrativa ottenuta dal Comune di Sant’Alfio ai danni di una parte del territorio giarrese.
Dal 2006 l’albero è riconosciuto dall’UNESCO Monumento Messaggero di pace, simbolo della potenza generatrice della natura e della forza della vita che nasce e sempre si rigenera.
E’ inoltre entrato nei Guinness dei primati in seguito alla rilevazione del 1780 che registrò una misurazione di 57,9 metri di circonferenza con tutti i rami.
Oggi il castagno è composto da tre fusti principali con una circonferenza complessiva che misura circa 22 metri di larghezza per 22 di altezza.
Il caso vuole che, sempre nelle sue vicinanze, si trovi un altro castagno dalle notevoli dimensioni che lo hanno fatto diventare dimora di numerosi uccelli che per tutto il giorno cantano senza sosta. Questo cinguettio costante gli è valso il soprannome di “la nave” o, in un termine prettamente dialettale, “rusbigghiasonnu” (lett. “che ti sveglia dal sonno”).