09
Ago 2017
La Granita
La maternità della granita se la contendono molte città siciliane, fra cui in particolare Messina e Catania.
Certo è che per poter preparare una delle eccellenze gastronomiche siciliane era necessario aver a disposizione la materia prima per la sua preparazione che, in questo caso, è il ghiaccio… o la neve.
E proprio nell’area etnea, dei monti Peloritani, dei Nebrodi e degli Iblei, il mestiere di nivarolo era molto diffuso. Il nivarolo aveva il compito di conservare la neve anche in estate, nelle apposite neviere (costruzioni concave in pietra a forma di cono rovesciato coibentate con terra e paglia); anche le grotte del gelo, però, ingrottamenti lavici di antica data permettevano di stivare il ghiaccio per tutta la stagione calda garantendo un po’ di refrigerio anche durante la canicola estiva. D’estate i nivaroli portavano a valle il ghiaccio e questo veniva grattugiato e condito con succo di limone (altri gusti tipici erano la cannella, il gelsomino e la scursunera – barba di becco – che oggi non è più possibile trovare).
La granita è un dolce freddo al cucchiaio che per ingredienti prevede acqua, ghiaccio, zucchero e frutta (ma anche mandorle, caffè o cacao). Le sue origini risalgono all’epoca della dominazione araba che importarono in Sicilia lo sherbet (che potremmo tradurre con la parola sorbetto) una bevanda ghiacciata aromatizzata alla frutta o all’acqua di rose.
Oggi i gusti disponibili sono tantissimi: oltre al limone, la mandorla, il caffè, il cioccolato, i gelsi neri, la pesca, la fragola, il mandarino, l’ananas, il fico d’india, i fichi. Poi ci sono accoppiate che ciascuna provincia ha fatto proprie: nel catanese, la minnulata e cioè una granita alla mandorla su cui viene versato un po’ di caffè caldo (ma se volete potete macchiare la granita bianca di mandorle con la granita di caffè). La granita (che si mangia a tutte le ore del giorno) va gustata insieme alla ormai tradizionale brioscia col tuppo, una brioche aromatica e soffice che ha sostituito nel tempo il tradizionale pane di casa.
Esiste un festival dedicato a questo prodotto tipico della tradizione agroalimentare isolana: si chiama Nivarata, proprio in omaggio all’antico mestiere dei nivaroli, e si tiene ad Acireale tra la fine di maggio e l’inizio di giugno.