20
Gen 2023
Le candelore, protagoniste della Festa di Sant’Agata

Rappresentano le corporazioni di arti e mestieri e la loro tradizione, probabilmente, iniziò già nel XV secolo quando però erano più di 30 e cambiavano foggia ogni anno. Oggi sono grandi costruzioni in legno scolpito e dorato in stile barocco siciliano, contenenti un cereo votivo.
Il loro peso oscilla fra i 400 e i 900 chili e vengono portati a spalla da un capannello di uomini – in rappresentanza della corporazione – con un’andatura caratteristica che viene chiamata ‘nnacata.

Le candelore vanno in giro per la città, a toccare le botteghe dei soci della corporazione cui appartengono, accompagnate dalla musica di una banda. Ma le loro processioni cominciano 10 giorni prima del clou della festa, quando scorteranno Agata in processione secondo un ordine ben preciso e codificato. Ad aprire il dipanarsi del corteo è il cereo di Monsignor Ventimiglia o di Sant’Aita (il più piccolo, donato nel 1766 da Salvatore Ventimiglia, allora vescovo di Catania) ed è seguito dalla candelora barocca più antica: il cereo dei rinoti.

Il cereo dei giardinera (ortofloricoltori), invece, è gotico ed è soprannominato la regina delle candelore perché è sormontato da una corona. La candelora più “ballerina” è quella dei pisciari (pescivendoli) che si distingue per una corona floreale che pende libera quasi in cima al cereo “amplificando” il movimento dell’annacata e per questo chiamata anche “a bersagliera”. Quindi la fruttaiola, con la sua base costituita da quattro cigni, detto ‘a signurina (la signorina) per via della sua bellezza semplice. Seguono i chiancheri (macellai) che mostra sulla sua base formata da quattro leoni una statua di san Sebastiano che è il patrono della corporazione.

Subito dietro il cereo dei pastari (i produttori di pasta) che risale ai primi anni del Settecento, l’unico ad avere ancora al suo interno la grande candela centrale in cera (le altre hanno un cereo in plastica) e quello dei pizzicagnoli (venditori di pezzi di formaggio) in stile liberty con una base con quattro cariatidi. In stile impero, invece, con una base con quattro aquile e quattro leoni è quello dei putiari (bettolieri) la seconda candelora più pesante dopo quella dei pannitteri (panificatori) che lo segue; per portare questo cereo, con una base costituita da quattro statue di Atlante, sono necessari ben 12 vastasi. Penultimo è il cereo del Circolo di sant’Agata (che invece è il più leggero tra i ceri grandi) che nel suo stile neoclassico raffigura anche sant’Euplio. Chiude la fila il cereo del Villaggio Sant’Agata, inaugurato nel 2010.

Ph Salvo Puccio

In evidenza
News